12 AGOSTO 2013 - CALENDARIO VENATORIO: LE INCONGRUENZE - PARTE I
Come incongruenza balza subito all'occhio la questione Colombaccio. Nonostante la caccia continua a questo columbiforme la sua presenza non è stata minimamente scalfita nel corso degli anni. Il Colomabaccio è dappertutto, in certe zone della città è persino più numerose del piccione selvatico. Eppure L'ISPRA ha richiesto che l'apertura fosse fissata al 1° ottobre. La Regione Siciliana vero è che si è discostata dal parere dell'ISPRA ma ha poi adottato una regolamentazione a dir poco opinabile:
c) - con riferimento al parere dell'ISPRA di posticipare la data di apertura della caccia al Colombaccio al primo di ottobre si osserva: che il Colombaccio è una specie la cui popolazione nidificante in Sicilia viene considerata sedentaria, che l’areale siciliano di questa popolazione ha avuto, nell’arco di un trentennio, una notevole espansione, passando da una copertura del 43,1% nel periodo 1979-83 (Massa, 1985), al 52,5% nel periodo 1984-92 (Lo Valvo et al., 1993), al 91,2% nel periodo 1993-2006 (AA.VV., 2008), colonizzando anche alcune isole minori, ( è di comune evidenza che la specie in Sicilia ha colonizzato addirittura anche giardini ed i viali alberati dei centri urbani ivi incluso le grandi città), che a livello globale la specie non è ritenuta minacciata (IUCN, 2011), che a livello europeo attualmente la specie è considerata in buono stato di conservazione (non SPEC) (BirdLife, 2004), che nel documento della Rete Rurale Nazionale & LIPU (2012) - Uccelli comuni in Italia - Gli andamenti di popolazione dal 2000 al 2011, la specie è data in incremento forte, che l'ISPRA ha definito la specie in buon stato di conservazione, che questa specie è caratterizzata, in generale in Europa, da un periodo riproduttivo particolarmente esteso, con una coda di dipendenza dei giovani che si può protrarre sino alla fine di ottobre, che in Sicilia sono state accertate nidificazioni fino al mese di agosto, con giovani ancora dipendenti dai genitori nella prima settimana di settembre, che alla popolazione sedentaria si aggiungono, nel periodo autunno-invernale, anche contingenti migratori e/o svernanti, che la migrazione post- riproduttiva inizia a settembre e termina nel mese di novembre, con un picco collocabile nel mese di ottobre, con individui provenienti dai Paesi dell’Europa centro-orientale, che a latitudini meridionali, come in Sicilia, il picco del transito autunnale è più tardivo, che un’anticipazione del periodo di prelievo venatorio per questa specie, inciderebbe prevalentemente sulla popolazione locale, ritenuta in uno stato di conservazione più che ottimale e tutelerebbe la popolazione migratrice e/o svernante di provenienza extraregionale.Per quanto detto, il parere dell'ISPRA di posticipazione dell'apertura della caccia a questa specie il primo di ottobre non è condivisibile. Si conferma, quindi, la preaperturadella caccia alla specie limitatamente a tre giornate di caccia a libera scelta del cacciatore a partire dal 7 settembre.