Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è operativo il Calendario Venatorio 2009/2010. Fino al 24 Giugno p.v. staremo con il patema d’animo su un eventuale ricorso delle associazioni ambientaliste. Scaduti i 60 giorni rimarrà l’amarezza per l’occasione storica di fare un Calendario Venatorio al passo con i tempi e nel rispetto della numerosa normativa. Purtroppo le speranze si erano già infrante già con la bozza del C.V. stesso che è stato “letto” in sede di Comitato Regionale Faunistico Venatorio e non discusso. Inutili, poi, i contributi tecnici e scientifici che sono stati depositati in Comitato. Tutto vano. A cominciare sugli studi recentissimi sulla beccaccia. E’ stato dato credito all’ISPRA (ex INFS) che su questo uccello è ferma al 2001. Siamo gli unici in tutta Italia a cacciare la quaglia fino a metà novembre mentre nel resto di Italia si caccia fino al 31 dicembre. Per non parlare dell’addestramento e l’uso dei cani. In questa materia l’ignoranza è totale. Per non parlare dei “copia e incolla” venuti male, le contraddizioni con lo stesso comunicato pubblicato sul sito dell’Assessorato, e in ultimo la chicca finale, il seguente passo tratto dal Decreto n. 634/2009: considerato che il calendario venatorio viene emanato in adempimento al Piano Regionale Faunistico Venatorio 2006/2011 e che su quest’ultimo è in itinere la procedura per l’implementazione della Valutazione Ambientale Strategica. Come dire, fateci ricorso su questo!
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